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Un nuovo approccio per i pazienti con fragilità ossea: il Progetto MAX2|NW

La fragilità ossea, determinata dall’osteoporosi, ma non solo, è un problema sanitario, sociale e anche economico la cui gravità è spesso sottovalutata. In Italia causa ogni anno circa 600mila fratture e il numero, con il progressivo invecchiamento della popolazione, tende a crescere1. Se una frattura è un evento certamente da evitare, quello da scongiurare è il rischio di un’ulteriore frattura, che comporta conseguenze pesanti e spesso irreversibili sulla salute e sulla qualità della vita del paziente. Ed è purtroppo un rischio molto concreto: le statistiche ci dicono che aumenta di cinque volte, nell’immediato dopo una prima frattura da fragilità ossea. Il costo medio annuale dell'osteoporosi è di 2,2 miliardi e, anche in questo caso, si tratta di un trend in crescita2.

In uno scenario complesso come questo, proteggere i pazienti da nuove fratture richiede un approccio nuovo. È quello che, con il sostegno di Amgen, è stato indagato in alcuni centri specializzati italiani, attraverso il progetto MAX2, il cui obiettivo era quello di migliorare i percorsi di presa in carico e di gestione dei pazienti con fratture da fragilità. Il progetto si è ispirato al modello FLS (Fracture Liason Service), proposto dalla Fondazione Internazionale per l’Osteoporosi, e ha, come aspetti fortemente caratterizzanti nove elementi chiave, come la necessità di far ricorso a un team multidisciplinare per assicurare un efficace monitoraggio delle condizioni del paziente, e l’esigenza di rafforzare la collaborazione tra ospedale e medicina territoriale.

Sono cinque i centri che hanno partecipato al progetto e numerose le figure professionali coinvolte, come ortopedici, fisiatri, reumatologi, geriatri, endocrinologi, radiologi, fisioterapisti, infermieri e data manager, che hanno contribuito a identificare le aree su cui intervenire per il miglioramento del patient journey.

Un’utile lettura, per approfondire obiettivi, metodologia adottata e contenuti di MAX2 è quella dell’articolo che quotidianosanita.it ha dedicato al progetto.

 

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1. International Osteoporosis Foundation (2018), Report ITA “Ossa spezzate, vite spezzate: un piano d’azione per superare l’emergenza delle fratture da fragilità in Italia.”, International Osteoporosis Foundation, Nyon, Switzerland. 

2. Marcellusi, A., Rotundo, M.A., Nardone, C. et al. Osteoporosis: Economic Burden of Disease in Italy. Clin Drug Investig 40, 449–458 (2020). https://doi.org/10.1007/s40261-020-00904-8.

ITA-NP-1022-80002