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L’immunoglobulina G4 è un anticorpo che svolge funzioni protettive nell’organismo, ma può essere anche correlata ad alcune malattie. Una di queste è la IgG4-RD (immunoglobulin G4-related disease), malattia da immunoglobulina G4 correlata, una patologia cronica, fibro-infiammatoria, immunomediata a localizzazione sistemica che può interessare quasi tutti gli organi, e generalmente più di uno contemporaneamente.1,2
È una malattia progressiva che, nel tempo, interessa in sequenza o simultaneamente nuovi organi, alternando in modo imprevedibile periodi di remissione a riacutizzazioni3,4.
In base all’organo interessato, la si suddivide in quattro diverse tipologie.
Pancreato-epato-biliare, quando interessa uno o più organi tra pancreas, solitamente il più colpito, le vie biliari e fegato.
Retroperitoneale +/- aortite, quando interessa il pericardio, il cuore, l’aorta, il retroperitoneo e il mediastino.
Testa e collo. Dopo il pancreas, è la seconda sede più comune della IgG4-RD, che può colpire il cranio, i seni paranasali, la tiroide, l’ipofisi, le orbite, le meningi e l’orecchio. Questa particolare tipologia, a differenza delle altre, colpisce uomini e donne nella stessa misura6
Mikulicz/sistemica, che è caratterizzata da coinvolgimento sistemico.
La malattia da immunoglobulina G4 insorge in un’età compresa tra i 50 e i 70 anni3 e colpisce prevalentemente gli uomini, in misura doppia rispetto alle donne7. Si stima che l’incidenza sia compresa tra uno e cinque casi ogni 100.000 persone, ma il numero complessivo di pazienti con IgG4-RD non è noto3.
Nella malattia da immunoglobulina G4 i linfociti B, compresi i plasmablasti, cellule a vita breve prodotte durante la fase iniziale della risposta immunitaria, e le plasmacellule, interagiscono con altre cellule del sistema immunitario, innescando una reazione immunitaria abnorme che sviluppa il processo infiammatorio fibroso, con un conseguente danno d’organo1,2.
La malattia può determinare gravi conseguenze sulla qualità della vita quotidiana in molti ambiti, da quello lavorativo alla sfera familiare e sociale, a causa dei problemi fisici, psicologici e spesso economici che provoca8.
I sintomi, in gran parte, variano in base alla localizzazione della malattia⁹, portando alla cattiva funzione dell’organo colpito a cui possono associarsi sintomi generici come la perdita di peso e l’affaticamento10.
È da rilevare che la IgG4-RD può causare danni agli organi per mesi o addirittura anni anche in assenza di sintomi11.
Questa malattia è stata definita come una ‘grande imitatrice’, perché molte delle sue caratteristiche principali, come infiammazione fibrosi e livelli elevati di IgG4, imitano quelle di altre patologie12.
Anche per questa ragione la IgG4-RD è spesso sotto o mal diagnosticata. Infatti più di un terzo dei pazienti che ricevono una diagnosi di IgG4-RD ha già subito un intervento chirurgico a seguito di una prima diagnosi errata, intervento che naturalmente si sarebbe potuto evitare con una diagnosi precoce corretta13.
L’individuazione della IgG4-RD avviene valutando diversi aspetti, che comprendono indagini radiologiche, sierologiche e patologiche, come il gonfiore o l’ingrossamento degli organi e gli elevati livelli sierici di IgG4. Non esiste tuttavia un singolo specifico test per identificare la malattia14.
Attualmente non esistono trattamenti approvati per la malattia da immunoglobulina G415 e la malattia viene gestita prevalentemente con glucocorticoidi e altre terapie off-label 1.
In generale questa patologia è gestita da reumatologi e gastroenterologi ma, dal momento che può interessare vari organi e manifestarsi in modo diverso, non è infrequente che i pazienti siano seguiti da altri specialisti, come immunologi e medici di medicina interna. Per questo potrebbe essere consigliabile un approccio multidisciplinare alla diagnosi e alla gestione della malattia.16
ITA-NP-0325-80012