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Osteoporosi

L’osteoporosi è una malattia, più frequente nelle donne che negli uomini, caratterizzata dalla riduzione della massa ossea, che provoca un sensibile aumento del rischio di fratture. Si stima che, nel mondo, ne siano colpite più di 200 milioni di persone. In Italia, sono circa 4 milioni, per l’80% donne. Dopo i 50 anni, in particolare, è necessario prestare attenzione alla salute delle ossa: le statistiche dicono infatti che, a partire da questa età, una donna su tre e un uomo su cinque subiscono una frattura da fragilità, cioè in qualche misura collegata all’osteoporosi. Le più frequenti sono al femore, al polso o alle vertebre. Nella sola Italia, nel corso del 2017 si sono registrate 560.000 fratture da fragilità e ogni anno le fratture al femore causano circa 80.000 ricoveri.

Cause e sintomi

L’osteoporosi è una patologia spesso asintomatica, che si associa all’avanzamento dell’età. Nelle donne compare non di rado dopo la menopausa, quando il deficit di estrogeni accelera la perdita di massa ossea. In questi casi si parla di osteoporosi primitiva, o idiopatica. Un ruolo rilevante nella sua insorgenza può essere svolto dalle abitudini alimentari, dal consumo di alcol, tabacco e caffè, nonché dalla ridotta attività fisica. Esiste anche l’osteoporosi secondaria, che ha altre cause specifiche. Può essere conseguenza di altre malattie, o provocata dall’assunzione di determinati farmaci: è il caso, per esempio, del cortisone o delle terapie ormonali utilizzate come trattamento delle donne con il tumore al seno e degli uomini con il tumore alla prostata.

Come riconoscere l’osteoporosi

La strada maestra per diagnosticare l’osteoporosi è la valutazione della densità minerale ossea (BMD: bone mineral density), che permette di individuare il grado di mineralizzazione dell’osso e quindi stimare il rischio di fratture, che è tanto maggiore quanto più bassa è la BMD. Dopo una certa età (65 anni per le donne e 70 per gli uomini), questo tipo di esame è consigliabile a tutti. Per alcune categorie più esposte a rischio, è opportuno anche a un’età inferiore: è il caso, per esempio, di persone con precedenti fratture, con familiarità per osteoporosi, con altri fattori di rischio per fratture, oppure con patologie o terapie farmacologiche che possono causare la perdita di massa ossea.

Osteoporosi: prevenzione e cura

L’osteoporosi non è di per sé inevitabile né lo sono, a maggior ragione, le fratture da fragilità che può provocare. La prevenzione gioca un ruolo importante in questo senso e la si può mettere in atto con precisi comportamenti e stili di vita. La salute delle ossa si aiuta per esempio assumendo adeguate quantità di calcio e vitamina D, praticando con regolarità esercizio fisico, eliminando il tabacco e riducendo al minimo il consumo di alcol. Questi accorgimenti sono sempre necessari, ma in alcuni casi non sufficienti. Per prevenire le fratture da fragilità, soprattutto nel caso di osteoporosi secondaria e in particolare dopo aver già subito una frattura da fragilità, si rendono allora indispensabili anche terapie farmacologiche che aumentano la densità minerale ossea nelle persone che presentano bassi valori di BMD.