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Il tumore dello stomaco è una neoplasia aggressiva con una prognosi infausta sia per l’alto numero di recidive anche dopo intervento chirurgico radicale, sia perché viene spesso diagnosticato in fase tardiva1.
Esso è provocato da una massa di cellule in crescita incontrollata, che nel 90 per cento circa dei casi si sono originate dal rivestimento interno dell’organo, la mucosa2. Il tumore allo stomaco è uno dei più comuni in tutto il mondo, con oltre un milione di nuovi casi diagnosticati ogni anno a livello globale2.
Ha una maggiore incidenza in Asia orientale e in Europa orientale ed è più frequente nei maschi rispetto alle femmine2.
In Italia si stima che ogni anno vengano diagnosticati circa 8.800 tumori allo stomaco negli uomini e 5.900 nelle donne2. Negli ultimi anni si è però registrata una diminuzione, soprattutto grazie ai miglioramenti nella diagnosi e all’eradicazione tramite antibiotici dell’Helicobacter pylori, il principale fattore di rischio infettivo2.
Inoltre, i casi si sono in parte ridotti grazie al riconoscimento di altri fattori di rischio, dietetici e ambientali, tra cui il fumo di sigaretta2.
L’istitipo più frequente è l’adenocarcinoma, che rappresenta il 90-95 per cento circa dei tumori dello stomaco, ha origine dalle cellule della mucosa gastrica e può essere anatomicamente distinto in prossimale (più vicino all’esofago) o distale (più vicino al piloro o al duodeno)2. Il tumore della regione denominata antro, che costituisce la porzione più distale dello stomaco, è il più comune (circa il 50 per cento di tutti i tumori dello stomaco)2.
Sulla base dello stadio di malattia, il carcinoma gastrico si divide in iniziale (“early”) o avanzato (“advanced”)2.
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