Da nuova frontiera della ricerca a realtà terapeutica. I farmaci ‘multispecifici’, nello sviluppo dei quali Amgen ha svolto un ruolo decisivo, sono senz’altro una delle innovazioni più promettenti degli ultimi anni. A differenza delle terapie convenzionali, agiscono su più fronti come intermediari molecolari: da un lato si legano alla proteina bersaglio, causa della patologia, dall’altro attivano la cellula o l’enzima che può innescare nell’organismo ospite una risposta immunitaria.
Nonostante i farmaci multispecifici rappresentino il futuro, oggi sono ancora pochi quelli con questo meccanismo d’azione. Al contrario la pipeline di Amgen è costituita proprio da molecole dirette a due o più obiettivi. “La tendenza verso i farmaci multispecifici sta oggi interessando l’intero settore”, riporta Ray Deshaies, vicepresidente senior della Global Research. “E noi vogliamo assicurarci che Amgen rimanga sulla cresta dell’onda”.
Le nostre competenze in questo campo sono state rafforzate da alcune acquisizioni chiave. È il caso della piattaforma BiTE® (bispecific T cell engager), sviluppata a seguito dell’acquisizione, nel 2012, di Micromet, ora Amgen Research Munich. Allo stesso modo, l’acquisizione, nel 2019, di Nuevolution (l’attuale Amgen Research Copenhagen) ha portato alla tecnologia del DEL (Dna Encoded Library), che è in grado di accelerare la nostra attività di ricerca proprio delle molecole multispecifiche.
Con la recente acquisizione di Teneobio “disponiamo oggi degli strumenti più sofisticati per generare elementi di base per grandi molecole multispecifiche”, chiarisce Deshaies. “Un tecnologia che andrà a beneficio di tutte le nostre aree terapeutiche”.
Katherine Harris, entrata in Amgen con l’acquisizione di Teneobio e ora vice presidente Discovery, spiega che “come piccola azienda, avevamo nella nostra pipeline già più programmi di quanti ne potessimo portare avanti. Con Amgen, saremo in grado di offrire terapie a un ritmo e su una scala che non avremmo potuto raggiungere da soli”.
Nuove terapie multispecifiche per una flessibilità senza precedenti
Le terapie biotecnologiche si avvalgono della precisione con cui gli anticorpi puntano in modo esclusivo le proteine coinvolte nella malattia. Naturalmente diventa più complesso sviluppare anticorpi multispecifici, cioè in grado di legarsi a due o più antigeni.
I ricercatori di Teneobio hanno sviluppato la tecnologia UniRat®, che è in grado di produrre anticorpi UniAb® completamente umani che offrono una flessibilità senza precedenti in termini di sviluppo di terapie multispecifiche.
Più efficacia per gli anticorpi bispecifici
Un’altra innovazione di Teneobio promette di ampliare il potenziale terapeutico degli anticorpi bispecifici, che a volte vengono associati a effetti collaterali nei pazienti. Infatti gli antiinfiammatori che vengono utilizzati in questi casi ritardano o riducono i benefici delle terapie biotecnologiche. Per limitare gli effetti collaterali solitamente associati a questi trattamenti, Teneobio ha progettato un anticorpo bispecifico che consente di modulare nella misura più efficace e precisa la propria azione a seconda del tipo di bersaglio, tumore e paziente.
Nei suoi commenti il giorno in cui lo staff Teneobio si è unito ad Amgen, Deshaies ha sottolineato che il nuovo team perseguirà un’agenda di ricerca molto ambiziosa: “Non stiamo solo cercando di sviluppare qualche farmaco, che è ovviamente una cosa importante di per sé. Stiamo creando un’intera nuova classe di farmaci che rimodellerà completamente il nostro modo di progettare le terapie per i pazienti. Una prospettiva esaltante”.
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