"Siamo soddisfatti dei progressi registrati nella nostra pipeline, così come delle performance operative”. Così Bob Bradway, presidente e Ceo di Amgen, ha commentato i risultati ottenuti dall’azienda nel terzo trimestre 2023, aggiungendo “con il recente completamento dell'acquisizione di Horizon, possiamo ora contare su farmaci per le malattie rare che si inseriscono bene nel nostro già ampio portfolio innovativo".
Nella terza parte dell’anno il fatturato di Amgen ha registrato un incremento del 4% sull’analogo periodo del 2022, raggiungendo i 6,9 miliardi di dollari. La crescita è stata trainata da un aumento dei volumi di vendita dell’11%, parzialmente bilanciato da una flessione dei prezzi del 3% e da un altro 3% dovuto ad
aggiustamenti finanziari.
Amgen consolida la sua presenza internazionale, in particolare è da segnalare la crescita del 27% nell’area Asia-Pacifico.
Diverse terapie innovative hanno concorso all’aumento dei volumi, grazie alla loro crescita a due cifre nel trimestre, come l’anticorpo bispecifico indicato per il trattamento della leucemia linfoblastica acuta e i farmaci dedicati alla cura dell’ipercolesterolemia, dell’osteoporosi e della trombocitopenia immune primaria, malattia rara autoimmune.
Da rilevare che lo studio di fase 2 su AMG 133 nei pazienti obesi ha completato l’arruolamento dei pazienti e si attende una prima release dei risultati entro il 2024.
I risultati raggiunti si riflettono in un incremento dell’utile per azione pari al 6% e dell’utile operativo che passa da 3,3 a 3,4 miliardi di dollari.
Migliorano le previsioni per fine anno, che ora indicano un fatturato complessivo compreso tra 28,0 e 28,4 miliardi di dollari. I dividendi distribuiti nel terzo trimestre sono stati del 10% superiori a quelli del terzo trimestre dello scorso anno.
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