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IA, dati genomici, ascolto del corpo. I nuovi paradigmi della ricerca Amgen presentati al Festival delle scienze di Roma
Da oggetto a soggetto, protagonista della cura: così è oggi interpretato e ‘ascoltato’ il corpo umano nella più avanzata ricerca medico scientifica. Questa evoluzione, che già si sta rivelando in grado di introdurre radicali innovazioni nella farmacologia, è stata illustrata e commentata da Alessandra Brescianini, medical director di Amgen Italia in un talk ospitato nell’ambito del Festival delle Scienze di Roma, che ha dedicato questa sua ventesima edizione al tema ‘Corpi’.
L’incontro (“Etico, umano e innovativo - Il presente e il futuro dei nostri corpi”) ha offerto l’occasione di approfondire, partendo dalla diretta esperienza di Amgen, la conoscenza su alcuni degli elementi che caratterizzano l’attuale ricerca e sviluppo di nuove terapie. A partire dalla gestione di enormi quantità di informazioni genetiche, raccolti e ordinati in vere e proprie banche dati, come deCODE Genetics, la cui acquisizione, come ha ricordato Brescianini, è stata per Amgen “Il primo passo nella costruzione di una rete mondiale di banche dati dalle quali si possono attingere informazioni preziose per individuare la cura, spesso decisiva, di molte malattie”.
Decisivo, a questo scopo, il ruolo dell’intelligenza artificiale, che consente di analizzare e confrontare grandi volumi di dati, ottenendo informazioni chiave sia nella ricerca di base, nella quale si identificano i target terapeutici e i trattamenti più indicati, sia nel successivo sviluppo clinico. In quest’area, il contributo dell’IA può per esempio consentire di dimezzare i tempi di ‘reclutamento’ dei pazienti coinvolti nei trial clinici, così come quelli dell’analisi dell’output.
Si tratta di cambiamenti di portata storica che, ha voluto sottolineare Alessandra Brescianini, prende le mosse dall’assunto che la cura delle malattie si basa su risorse di cui dispone il corpo stesso, nella sua straordinaria complessità e ricchezza, da studiare, indagare e valorizzare, secondo il principio che “la risposta è dentro di noi”.