Vuoi essere reindirizzato a uno dei nostri siti esterni e lasciare amgen.it?

ATTENZIONE, STAI LASCIANDO IL SITO WEB DI AMGEN. Amgen Italia non si assume la responsabilità e non esercita alcun controllo su organizzazioni, visite o accuratezza delle informazioni contenute su questo server o sito.

Amgen annuncia la presentazione dei dati sulla sopravvivenza globale a 5 anni di Blinatumomab al congresso EHA 2019

Lo studio clinico di fase II a singolo braccio BLASTmostra una sopravvivenza globale mediana di 36,5 mesi nei pazienti con leucemia linfoblastica acuta (LLA) positiva alla malattia minima residua (MRD, minimal residual disease)

Oltre la metà dei pazienti che hanno ottenuto una negativizzazione della MRD è ancora in vita a cinque anni 

Blinatumomab è ad oggi, l’unica terapia immuno-oncologica specifica per il CD19 che dispone di dati di sopravvivenza a 5 anni

Milano 18 GIUGNO 2019 – Amgen ha annunciato l’analisi dei dati di sopravvivenza globale (OS, overall survival) a cinque anni dello studio di fase II a singolo braccio BLAST, che ha valutato blinatumomab in pazienti con leucemia linfoblastica acuta (LLA) da precursori delle cellule B in presenza di malattia minima residua (MRD, minimal residual disease). Lo studio ha rilevato che, con un follow-up mediano di 59,8 mesi, la OS mediana per i pazienti trattati con blinatumomab è stata di 36,5 mesi (IC 95%: 22 mesi-non stimabile [NE]). Oltre la metà dei pazienti che avevano ottenuto una risposta MRD completa (assenza di MRD misurabile) dopo il primo ciclo di trattamento con blinatumomab era ancora in vita a cinque anni. Questi risultati del più vasto studio prospettico mai condotto finora sulla LLA MRD-positiva sono stati presentati oggi durante una sessione orale al 24° congresso annuale della European Ematology Association (EHA), tenutosi ad Amsterdam. “Nelle sue vesti di unica terapia immuno-oncologica specifica per il CD19 a disporre di dati di sopravvivenza a cinque anni, blinatumomab continua a dimostrare risultati convincenti nei pazienti con LLA”, ha dichiarato David M. Reese, MD, vice presidente esecutivo di Ricerca e Sviluppo Amgen. “Siamo orgogliosi della scienza su cui si basa la nostra tecnologia BiTE®. Questi dati, provenienti da una popolazione di pazienti con LLA MRD-positiva, ci consentono di nutrire ulteriore fiducia nel beneficio clinico di blinatumomab, che si osserva specialmente quando questi pazienti vengono trattati precocemente”. 

Lo studio di fase II BLAST (tuttora in corso) ha arruolato 116 pazienti con LLA da precursori delle cellule B positiva per la MRD in prima o successiva remissione ematologica completa dopo almeno tre cicli di trattamento chemioterapico intensivo. Tra i 116 pazienti arruolati, è stata valutata la OS per 110 pazienti in remissione ematologica completa ivi inclusi74 pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche (HSCT) in remissione completa continua (CCR, continuous complete remission) dopo il trattamento con blinatumomab.

I risultati presentati all’EHA hanno dimostrato che in 84 pazienti che avevano ottenuto una risposta MRD completa (assenza di MRD misurabile), la sopravvivenza globale mediana non è stata raggiunta (IC 95%: 29,5 mesi-NE), rispetto ai 14,4 mesi di coloro che non avevano ottenuto risposta, (n = 23; IC 95%: 3,8-32,3 mesi). Tra i pazienti con MRD in prima remissione ematologica completa (CR1), la sopravvivenza globale mediana non è stata raggiunta da coloro che avevano ottenuto una risposta MRD completa (IC 95%: 29,5 mesi-NE), rispetto ai 10,6 mesi (IC 95%: 2,7-39,7 mesi) di coloro che non avevano ottenuto uno stato di negatività alla MRD (n = 13; p = 0,008). 

La presenza di MRD è un forte predittore di recidiva nei pazienti con LLA da precursori delle cellule B”, ha affermato Nicola Gökbuget, MD, investigatore responsabile dello studio BLAST e a capo del German Multicenter Study Group for Adult ALL di Francoforte. “I risultati del follow-up finale a cinque anni dello studio clinico BLAST dimostrano che il precoce ottenimento della completa remissione molecolare con blinatumomab è associato a una sopravvivenza prolungata”.

I risultati di sicurezza tra i pazienti positivi alla MRD sono stati coerenti con il profilo di sicurezza noto di blinatumomab. 

“MRD” è un indicatore che segnala la presenza di una quota minima di malattia non visibile morfologicamente, nonostante il paziente abbia raggiunto la remissione completa.1 La presenza di MRD è generalmente considerata il più importante fattore prognostico indipendente nella LLA.2-8La MRD è misurabile solo mediante test altamente sensibili, che rilevano le cellule tumorali nel midollo osseo con una sensibilità di almeno una cellula cancerosa su 10.000 cellule, parametro superiore alla misurazione al microscopio convenzionale, che rilevava circa una cellula cancerosa su 20.1,9,10

Blinatumomab, un anticorpo bispecifico CD19-CD3 reclutante le cellule T (BiTE, Bispecific T-cell Engager), è la prima molecola approvata con piattaforma immuno-oncologica BiTE® di Amgen, nonché la prima e unica terapia a ricevere l’approvazione regolatoria a livello globale per il trattamento della MRD. 

Lo studio BLAST

BLAST è il più vasto studio prospettico mai condotto in pazienti con LLA positiva per la MRD. Si tratta di uno studio di fase II in aperto, multicentrico, a singolo braccio, che valuta l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità di blinatumomab in pazienti adulti con LLA da precursori delle cellule B positiva per la malattia minima residua in completa remissione ematologica dopo tre o più cicli di chemioterapia intensiva.I pazienti hanno ricevuto un’infusione endovenosa continua di blinatumomab 15 μg/m2/die per quattro settimane, seguita da due settimane di riposo. I pazienti hanno ricevuto fino a quattro cicli di trattamento e, se idonei, potevano essere sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche in qualsiasi momento dopo il primo ciclo.L’efficacia era basata sul raggiungimento di una MRD non rilevabile entro un ciclo di trattamento con blinatumomab e di una sopravvivenza libera da recidiva (RFS, relapse-free survival) ematologica.I risultati dell’analisi primaria dello studio BLAST sono stati presentati nel 2015 al 57°Annual Meeting & Exposition della ASH (American Society of Hematology, Società Americana di Ematologia) e pubblicati su Blood nel 2018.Ulteriori endpoint secondari hanno incluso l’incidenza e la gravità degli eventi avversi, la sopravvivenza globale, il tempo alla remissione ematologica e la durata della risposta completa alla MRD.Le visite di follow-up per la valutazione della RFS ematologica e della sopravvivenza globale (OS, overall survival) sono state effettuate ogni sei mesi, fino al completamento di un periodo di cinque anni dopo l’inizio del trattamento con blinatumomab

La LLA e la MRD

La LLA è un tumore ematologico e del midollo osseo a rapida progressione, che insorge in adulti e bambini.11,12 Nei pazienti che raggiungono la prima o la seconda remissione ematologica completa, la MRD si associa ad un aumento di rischio di recidiva.1,8 Per ulteriori informazioni sulla MRD, visitare il sito AmgenOncology.com. 

La tecnologia BiTE®

La tecnologia con costrutti anticorpali bispecifici reclutatori di cellule T” (BiTE®, Bispecific T-cell Engager) è una piattaforma mirata immuno-oncologica con approccio innovativo, progettata per guidare il sistema immunitario a colpire in modo mirato le cellule tumorali.

Infatti, i costrutti anticorpali BiTE® collegano le cellule T dei pazienti a specifici antigeni tumorali, attivando in questo modo il potenziale citotossico delle cellule T innescando la morte delle cellule tumorali. La piattaforma immuno-oncologica BiTE® ha il potenziale per trattare diversi tipi di tumore, legandosi a specifici antigeni tumorali. La piattaforma BiTE® permette di ottenere soluzioni implementabili immediatamente, per rendere disponibile a tutti gli operatori sanitari un trattamento innovativo con cellule T quando i loro pazienti ne hanno bisogno. Amgen sta sviluppando più di una dozzina di molecole BiTE® al fine di trattare numerose tipologie di neoplasie ematologiche e di tumori solidi, evolvendo ulteriormente la tecnologia BiTE®, allo scopo di migliorare le aspettative del paziente e il potenziale terapeutico.

Amgen

Rispondendo a bisogni particolarmente complessi, Amgen si impegna a rispondere alle esigenze e a migliorare la qualità di vita delle persone che si confrontano quotidianamente con la malattia, siano essi pazienti o caregiver. La nostra ricerca ci spinge a comprendere la patologia oncoematologica e inserirla all’interno del contesto di vita del paziente – senza cioè limitarci al solo percorso farmacologico – in modo da offrire soluzioni che migliorino tutti gli aspetti legati alla convivenza con la malattia. 

Negli ultimi quarant’anni ci siamo dedicati a scoperte nell’area oncoematologica di straordinaria innovazione, nonché alla ricerca di soluzioni in grado di migliorare sensibilmente il carico della patologia oncologica per i pazienti. Grazie al suo retaggio, Amgen continua a sviluppare la più vasta pipeline nella storia dell’azienda, muovendosi con grande velocità, al fine di rendere disponibili queste innovazioni per i pazienti che ne hanno bisogno.

In Amgen, siamo guidati dall’ impegno nel migliorare i bisogni di chi convive con la malattia, ponendo il paziente al centro di tutto ciò che facciamo.

Per ulteriori informazioni, seguiteci su www.twitter.com/amgenoncology.

Per ulteriori informazioni, visitate il sito www.amgen.com e seguiteci su www.twitter.com/amgen.

Riferimenti:

  1. Paeitta E. Assessing minimal residual disease (MRD) in leukemia: a changing definition and concept? Bone Marrow Transplant. 2002;29:459-465

  2. Berry DA, , et al. Association of Minimal Residual Disease With Clinical Outcome in Pediatric and Adult Acute Lymphoblastic Leukemia: A Meta-analysis. JAMA Oncol. 2017:e170580.

  3. Gokbuget N, et al., Blinatumomab for minimal residual disease in adults with B-precursor acute lymphoblastic leukemia. Blood. 2018;131(14):1522-1531.

  4. Hoelzer D, et al. Acute lymphoblastic leukaemia in adult patients: ESMO Clinical Practice Guidelines for diagnosis, treatment and follow-up. Ann Oncol. 2016;27:v69-v82.

  5. Brüggemann M, Kotrova M. Minimal residual disease in adult LLA: technical aspects and implications for correct clinical interpretation. Hematology Am Soc of Hematol EducProgram. 2017;(1):13-21.

  6. Bruggemann M, et al. Clinical significance of minimal residual disease quantification in adult patients with standard-risk acute lymphoblastic leukemia. Blood. 2006;107(3):1116-23.

  7. van Dongen JJ, et al. Minimal residual disease diagnostics in acute lymphoblastic leukemia: need for sensitive, fast, and standardized technologies. Blood. 2015;125(26):3996-4009.

  8. Bassan R, Spinelli O. Minimal residual disease monitoring in adult LLA to determine therapy. Curr Hematol Malig Rep. 2015;10(2):86-95.

  9. Gökbuget N, et al. Adult patients with acute lymphoblastic leukemia and molecular failure display a poor prognosis and are candidates for stem cell transplantation and targeted therapies. Blood. 2012;120:1868-1876.

  10. Brüggemann M, et al. Has MRD monitoring superseded other prognostic factors in adult LLA? Blood. 2012;120:4470-4481.

  11. Cancer Research UK. About acute lymphoblastic leukaemia (LLA). http://www.cancerresearchuk.org/about-cancer/acute-lymphoblastic-leukaemia-all/about. Ultimo accesso 10 giugno 2019.

  12. Mayo Clinic. Acute lymphocytic leukemia. http://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/acute-lymphocytic-leukemia/basics/definition/con-20042915. Ultimo accesso 10 giugno 2019.